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L'assenza improvvisa della persona amata è motivo di angoscia. La perdita della compagna di tutta una vita diviene il motivo dominante attraverso il quale il poeta cerca disperatamente un colloquio, che possa allontanare lo spettro di Thanatos, rielaborando e ricordando passo dopo passo l'Eros, nei suoi momenti trascorsi, a volte con il sussurro di una preghiera, a volte con l'urlo della rabbia, a volte con la sospensione delle illusioni. Qui la poesia ritorna in soluzioni eleganti e sinergiche e lo stesso concetto di intimo rapporto tra Eros e Thanatos compare in una visione colorata che appartiene al gioco delle metafore e degli endecasillabi. Un viaggio verso l'esperienza assoluta della parola come segno indelebile.